Page 12 - Il nuovo padiglione didattico al Campus Ingegneria "Enzo Ferrari"
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un PeRcoRso verso
la qualità aRchitettonica
e nuovi sPaZi per l’unIversItà dI
Modena e reggIo eMIlIa
ing. bbiamo accettato con piacere e senso di responsabilità di far parte della
MAssiMO MAjOwiECki commissione giudicatrice per la scelta del progetto del nuovo padiglione
prof.
PAOLO TARTARiNi A da realizzarsi all’interno del campus modenese dell’Università di Modena
arch. e Reggio Emilia. Abbiamo condiviso, sebbene a diverso titolo e con diverse profes-
ANDREA ZAMbONi
componenti della sionalità, attitudini tecniche, culturali e differenti punti di vista, questa esperienza
Commissione che ha richiesto numerosi incontri e generato stimolanti discussioni interne, tro-
giudicatrice vandoci talvolta in pieno accordo e talvolta su posizioni differenti, ma sempre sulla
base di un confronto costruttivo finalizzato ad un obiettivo comune.
La prima motivazione che ci ha spinto ad accettare è stata l’oggetto del concorso
stesso, solitamente assegnato in Italia, diversamente dal resto dei paesi europei,
non tramite concorsi di architettura quanto gare di affidamento d’incarico. Si trat-
tava del progetto di un nuovo ed importante tassello che va ad inserirsi, nell’ottica
del completamento del masterplan, nell’ambito del campus modenese di Unimo-
re, con la realizzazione di un nuovo padiglione per aule e spazi per gli studenti. Il
tema dell’aulario o del padiglione universitario ha visto in ogni epoca importanti
realizzazioni – in tempi recenti Rafael Moneo a Cranbrook o, più indietro negli anni,
Eriel Saarinen, Alvar Aalto o Ludwig Mies Van Der Rohe - che hanno fatto scuola. Ci
siamo formati studiando le opere dei grandi maestri spagnoli e portoghesi, autori di
importanti progetti di padiglioni e complessi universitari nell’ambito di campus al-
trettanto ben concepiti - basti citare il Campus di Aveiro, con le opere di Alvaro Siza,
Souto De Moura, tra gli altri, o i nuovi edifici del campus di Segovia ad opera del caro
amico Josè Ignacio Linazasoro con Ricardo Sanchéz - quali parti di un tessuto ur-
bano in grado di accogliere la vita studentesca dentro un’idea di continuità rispetto
alla città stessa. Architetture in grado di definire spazi accoglienti, ben inseriti, che
ampliano l’esperienza universitaria con il piacere di poterli vivere ed abitare piena-
mente, contenitori all’altezza del proprio contenuto.
In tempi più recenti Tod Williams e Billie Tsien, coppia di architetti statunitensi uniti
da un sodalizio indissolubile, hanno saputo portare avanti questa idea di opere ar-
chitettoniche in contesti e campus universitari generando spazi di qualità architet-
tonica, urbana e ambientale in senso lato. Lo stesso principio, in chiave più estesa e
complessa, trovandosi inseriti nel tessuto urbano di cui diventano motivo di rigene-
razione, lo sta applicando Renzo Piano nel Campus Manhattanville della Columbia
University a New York, con il Jerome L. Greene Science Center e il Lenfest Center
for the Arts già completati ed altri edifici in progress.
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