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da la valutazione della didattica il Censis si affida fondamentalmente al giudizio senti nei nostri comitati di indirizzo che guidano i corsi di laurea e, attraverso que-
degli studenti e questo è un punto rilevante per noi perché viene proprio dalla sto contatto continuativo, attraverso le proposte che ci vengono anche dal mondo
correttezza degli stessi studenti, e quindi un grazie a loro. Per quanto riguarda del lavoro riusciamo anche a tarare i contenuti dei nostri corsi di laurea e offrire
l’occupazione post-laurea è un discorso che da anni il nostro Ateneo porta avanti, quello che il marcato del lavoro richiede. Un indicatore sintetico ma estremamen-
molto spesso con le lauree scientifiche, di guardare con molta attenzione ai possi- te efficace di quanto possa essere qualitativa la nostra offerta formativa. Questi
bili sbocchi lavorativi. Certamente siamo favoriti perché l’Università di Modena e numeri, pur così significativi e premianti, possono e devono essere migliorati. Va
Reggio Emilia ha sede in un territorio che è pieno di imprese, che operano in tutti continuato questo rapporto con il tessuto imprenditoriale, con le associazioni, con
i settori dell’economia. Che ovviamente sono molto attive nell’intero territorio na- le parti sociali, perché il mondo cambia rapidamente e rimanere fermi vorrebbe
zionale dando un contributo al PIL nazionale molto importante. Questo discorso dire arretrare. Per poter migliorare bisogna continuare in questa direzione e fare
vale per molte lauree scientifiche e in particolare per ingegneria perché è un corso in modo che le nuove istanze che vengono dal mondo del lavoro, dall’industria, dai
di studi nel quale c’è una richiesta di impiego degli studenti che è incredibile. Ven- servizi, possano trovare all’interno di Unimore terreno fertile per lo sviluppo di
gono contattati ancora prima di finire gli studi. In quel caso l’employment è mag- progetti che potranno dare ancora più occupazione ai nostri laureati. Ma questi
giore del 98% quindi una cosa notevolissima. Per le altre lauree scientifiche siamo risultati sono anche la migliore risposta alla fuga dei nostri giovani all’estero per-
80 - 85% ad un anno o due dalla laurea che è un dato altrettanto impressionante ché è evidente che poter offrire eccellenti occasioni di lavoro permette ai nostri
considerando le difficoltà che l’occupazione giovanile sta continuando ad avere laureati di restare nel paese Italia e consente anche alle Università di essere ulte-
dopo la crisi del 2007/2008. Però cosa salva tutta questa situazione, è che l’Emilia riormente attrattive nei confronti di quei “cervelli” che da sempre siamo in grado
Romagna è una Regione molto attiva, su tematiche assolutamente rilevanti come di generare.
l’innovazione, lo sviluppare idee coinvolgendo anche giovani industriali, pensiamo
alla Fondazione Golinelli o al Democenter che seleziona neo laureati molto bril-
lanti e molto propositivi. Certamente l’innovazione, certamente lo sviluppo, se
pensiamo all’utilizzo dei nuovi materiali, se pensiamo a tutta la parte dell’intelli-
genza artificiale e della robotica, ad esempio applicata alla medicina. In realtà noi
stiamo lavorando su delle tematiche in ambito scientifico che sono assolutamente
fondamentali per lo sviluppo del territorio e questo giustifica il fatto che i nostri
ragazzi effettivamente trovano lavoro e ci premiano nella valutazione. Per quanto
riguarda l’internazionalizzazione addirittura siamo al quarto posto della classifi-
ca Censis perché abbiamo attivato tutta una serie di iniziative che favoriscono il
reclutamento di studenti stranieri. Faccio un esempio, come le lauree magistrali
in inglese, che ci favoriscono molto perché risolve il problema della lingua italiana
specialmente nelle triennali. Per questo c’è stata l’esplosione, come reclutamento
degli studenti stranieri, delle lauree magistrali in inglese. Abbiamo attivato anche
tutta una serie di doppi titoli con università francesi, università tedesche, univer-
sità brasiliane che permettono di avere dei rapporti internazionali importanti per
scambio di studenti, di professori per lo sviluppo di programmi di ricerca comuni.
Una vivacità del nostro Ateneo che parte dal cor-
po insegnanti ma che ha trovato molto attivi tutti
gli studenti a qualsiasi facoltà, dipartimento o anno
appartengono.
RICCARDO FERRETTI
PRORETTORE UNIMORE
È un risultato che parla da solo, il differenziale
tra il tasso di disoccupazione dei nostri laureati e
quello nazionale è estremamente ampio così come
è rilevante anche il dato rispetto al dato medio regionale. Sono risultati che ci con-
fortano perché ritengo siano estremamente rappresentativi di quanto l’offerta
didattica del nostro Ateneo sia vicina alle esigenze del mondo del lavoro. Questa
vicinanza non è casuale ma deriva da un lavoro che ormai viene fatto dal nostro
Ateneo da diversi anni e che stimola il rapporto con le imprese, stimola la loro par-
tecipazione alla pianificazione dei programmi educativi, le incentiva ad essere pre-
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