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               La struttura sorge in un’area già occupata fin dal secolo XIII: nel 1244
               vi era stato costruito il convento dei Frati Minori Francescani che in-
               torno al 1256 lo cedettero, con la annessa chiesa, alle monache di Santa
               Chiara, che vi rimasero fino al 1548.
               Si deve a Francesco IV d’ Austria Este, nel 1845, la decisione di costru-
               ire nell’area, nel contesto di un più ampio intervento di riorganizza-
               zione urbanistica, un Foro Boario per potervi trasferire il mercato del
               bestiame, che, fin dal 1788, avveniva nel piazzale di Santa Maria Mad-
               dalena, attuale piazza Fontanesi, e per destinarla alla riserve del Monte
               Annonario Perpetuo.
               Con la sua costruzione da parte di Francesco IV, gli Austro Estensi
               avrebbero legittimato il nuovo ruolo agrario di Reggio Emilia, così
               come era avvenuto a Modena con l’analogo Foro Boario del Vandelli.
               La costruzione fu affidata all’architetto reggiano Pietro Marchelli, pro-
               fessore di architettura presso la Scuola di Belle Arti di Modena, figlio
               dell’architetto di origini comasche Domenico Marchelli. I suoi primi
               lavori riguardarono il completamento o la trasformazione di fabbriche
               avviate dal padre: propose un nuovo intervento per la facciata della
               Dogana Nuova, intervenne al Palazzo Ducale, ove ora hanno sede la
               Provincia e la Prefettura (chiamati ora rispettivamente Palazzo Salvador
               Allende e Palazzo del Governo), all’Ospedale San Lazzaro e alla piazza
               Adelgonda, ora Gioberti, e ristrutturò radicalmente il Tempio Israeli-
               tico o sinagoga tra il 1849 e il 1858, in collaborazione con l’architet-
               to Antonio Montessori; fece parte di numerose commissioni tecniche
               edilizie e per anni fu membro della Consulta comunale d’Ornato.
               Il progetto del Foro Boario è quello in cui si avverte con maggior forza
               l’individualità stilistica del Marchelli: concepì un grande edificio con
               pianta a U costituito da corpo centrale e due ali avanzate verso i giar-
               dini pubblici; altre due ali poste sul prolungamento del corpo longitu-
               dinale dell’elemento centrale dovevano contenere il vano scale e vani
               di servizio. Il progetto prevedeva al piano terra un portico completa-









                Due vedute della facciata posteriore del Palazzo Universitario “Giuseppe Dossetti”, Reggio Emilia  Two views of the rear façade of Palazzo Universitario “Giuseppe Dossetti”, Reggio Emilia
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