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realizzerà in seguito all’abbattimento dell’edificio ex-Chimica (MO16), costruito negli anni ’60 del secolo
scorso e chiuso da anni.
L’intervento nel Campus potrà essere integrato dalla realizzazione, eventualmente da parte di un ente
diverso da Unimore e comunque a fronte di una specifica linea di finanziamento, di una torre dedicata a
studentato, realizzata come edificio a energia quasi zero.
Sede di Reggio Emilia
Si prevede un’articolazione dell’Ateneo su quattro poli: Campus San Lazzaro, Seminario Vescovile,
Palazzo Dossetti, area ex Officine Reggiane.
Il Campus San Lazzaro, sede ormai storica dell’Ateneo, è sede di un progetto in fase di avvio ad opera del
Comune di Reggio e cofinanziato dall’Ateneo, che consentirà di realizzare 75 nuovi posti letto per studenti,
di creare sale studio e un auditorium di oltre 200 posti.
Un secondo progetto, di cui si auspica la realizzazione attraverso modalità di partenariato pubblico-privato,
riguarda la costruzione di nuove palazzine (edifici a energia quasi zero), che consentiranno di soddisfare
il fabbisogno di laboratori di ricerca e di aule per l’area tecnico-scientifica. Nell’insieme questi due
progetti, la cui realizzazione è prevista entro il 2023, consentiranno di incrementare la capienza delle aule
didattiche di circa 1.500 posti.
La ristrutturazione del Seminario Vescovile di Reggio Emilia, resa possibile dalla generosità del Vescovo
e del Comitato Reggio Città Universitaria, ha permesso la cessione a Unimore del diritto di usufrutto di
ampie parti dell’edificio comprendenti aule, uffici e laboratori; questa nuova sede (terzo polo) dell’Ateneo,
in prossimità del centro storico e dell’Arcispedale S. Maria Nuova, è in fase di completamento e ospiterà
oltre 1.500 nuovi posti aula.
Infine, una sfida impegnativa ma pienamente in linea con i piani di sviluppo della città consiste nel creare,
con il supporto del Comune, un quarto polo didattico e di ricerca nel Parco Innovazione (area ex-Officine
Reggiane), che si candidi a costituire il fulcro della formazione universitaria e dell’innovazione nelle varie
declinazioni di sviluppo dell’area digitale.
RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA DI EDIFICI ESISTENTI
Edifici non soggetti a demolizione e ricostruzione saranno sottoposti, ovunque risulti efficace sotto il
profilo dei costi, ad interventi di risanamento energetico profondo, che riguarderanno ad esempio
l’installazione sulle coperture soprastanti ambienti climatizzati di un pacchetto di isolamento esterno e di
batterie di pannelli fotovoltaici associati ad accumulatori elettrici e, soprattutto, accumulatori termici
inerziali, la sostituzione di gruppi frigo per condizionamento obsoleti e/o l’integrazione di impianti di
riscaldamento a caldaia con gruppi frigo atti a funzionare anche in modalità pompa di calore, la
sensorizzazione e implementazione del rinnovo dell’aria in modo da adeguare automaticamente il tasso di
rinnovo all’effettiva occupazione dei locali, la sostituzione di corpi finestrati obsoleti con corpi nuovi a
elevato isolamento termico e dotati di efficace schermatura solare, la schermatura dalla radiazione solare
di serramenti e pareti verticali mediante filari di alberi caducifogli, ovvero mediante schermi esterni
orientabili a doghe verticali.
Nelle aree a verde (Campus di Scienze e Ingegneria a Modena, Campus San Lazzaro a Reggio Emilia) si
impianteranno alberi disposti in modo da creare aree a terra ombreggiate e percorsi protetti, onde offrire
un polmone verde ai quartieri circostanti, completate dal posizionamento diffuso di arredi (panchine,
tavoli, ecc.) atti a favorire la ricreazione e l’aggregazione studentesca.
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