Page 37 - Venticinque anni di Ingegneria a Modena
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The Engineering Il Dipartimento di Ingegneria
Department “Enzo Ferrari” “Enzo Ferrari” 4 1
4.1The staff 4.1 Il personale DIEF
The Department “Enzo Ferrari” (DIEF) Il Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” (DIEF) nasce il primo
derives from the fusion of the Engieering luglio 2012 dalla fusione della Facoltà di Ingegneria “Enzo Ferrari”
Faculty of Modena with three previous con le tre preesistenti strutture dipartimentali, il “Dipartimento di
research bodies, namely, the Depart- Ingegneria dell’Informazione”, il “Dipartimento di Ingegneria dei
ment of Mechanical&Civil Engineering Materiali e dell’Ambiente” e il “Dipartimento di Ingegneria Mecca-
(DIMeC), the Department of Environmen- nica e Civile”.
tal Engineering and Sience of Materials Il DIEF organizza e gestisce le attività Didattiche e di Ricerca
(DIMA), and the Department of Informa- nell’ambito dell’Ingegneria a Modena.
tion Engineering (DII), on July 2012. The Data la vocazione tecnologica propria dell’Ingegneria e la naturale
Department menages all the research vicinanza alle esigenze delle aziende manifatturiere e di servizi, il
and teaching activities in Engineering eld DIEF, accanto all’attività di Ricerca istituzionale di livello naziona-
in Modena. le e internazionale svolge un’importante attività di collegamento,
The staff of DIEF includes: supporto e contatto con il territorio (Terza Missione).
Il DIEF comprende:
• 82 unità di personale docente e
ricercatori strutturati e non, prove-
nienti da diversi settori scientifici di-
sciplinari, principalmente dalle Aree
CUN 08 e 09 (SSD ICAR, ING-IND e
ING-INF) oltre che dalle Aree proprie
dei settori di base e complementari:
Area 01 (INF/01,MAT/08), Area 02
(FIS/01), Area 03 (CHIM/07), Area
10 (L-ART/04), Area 12 (IUS/07);
• 41 unità di personale tecnico e
amministrativo;
• alcune decine di assegnisti e bor-
sisti e circa 3000 studenti di corsi di
Laurea/Laurea Magistrale, corsi di
Dottorato di Ricerca, corsi di Master
e di perfezionamento.
Il DIEF ha inoltre raccolto con mol-
to piacere l’eredità dell’Osservatorio